Mi presento

Ciao a tutti, il mio nome è Concetta, Concy per gli amici.

Conci

Mi piace definirmi un’aspirante conoscitrice del mondo. La mia passione per i viaggi nasce da una smisurata voglia di scoperta che ricordo sin da bambina, quando partivo con la mia famiglia per una gita fuori porta o per le vacanze estive, rigorosamente al mare!

Avevo 16 anni quando ho varcato i confini italiani per la prima volta e da allora viaggiare è diventato indispensabile.

A breve lancerò il mio blog di viaggi, un progetto che nasce dall’esigenza di raccontare i luoghi visti attraverso i miei occhi, condividere la mia passione per il mare, protagonista indiscusso delle mie avventure di vita e di viaggio e dal desiderio di  celebrare la mia terra, la Campania, alla quale sono profondamente legata.

E quindi, in attesa che il blog sia online, ringrazio Lia e Jan, per avermi dato la possibilità di essere qui a raccontarvi di un posto speciale che si trova proprio alle porte di Napoli e che, vi assicuro, vale la pena scoprire.

Alla scoperta di Pietrarsa: il museo ferroviario vista mare

Immaginate il mare da una parte e il Vesuvio dall’altra. Immaginate una splendida vista sul Golfo di Napoli. Immaginate di intraprendere un viaggio nel passato tra treni e locomotive che hanno fatto la storia delle ferrovie italiane negli ultimi 180 anni. Vi do il benvenuto al Museo Nazionale Ferroviaro di Pietrarsa!

Alla scoperta di Pietrarsa: un po’ di storia

Vi starete chiedendo: ma da dove deriva il nome Pietrarsa?

La zona in cui oggi sorge il Museo, era una spiaggia anticamente chiamata Leucopetra, ovvero “Pietrabianca”, famosa per la candida colorazione degli scogli e della sabbia del suo litorale. In seguito all’eruzione del Vesuvio, nel 1631, quella parte di costa fu investita dalla lava e il litorale si trasformò in una distesa di cenere e pietra nera, dando origine, così, al nome Pietrarsa.

La storia di questo luogo affascinante e suggestivo è anche la storia delle ferrovie italiane.

Il Museo è ospitato nei padiglioni che, in età borbonica, erano sede del “Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive”, fondato da Ferdinando II di Borbone nel 1840, dopo che nel 1839 era stata inaugurata la Napoli- Portici, la prima linea ferroviaria italiana.

Il re Borbone credeva molto nello sviluppo delle ferrovie. Il treno per lui rappresentava il futuro, un modo più rapido di viaggiare, il sogno di nuove frontiere di comunicazione, di  ricchezza e di modernità culturale. Napoli, oggi decantata per gli spaghetti, la pizza e il mandolino, divenné  ai tempi simbolo di modernità e di innovazione tecnologica.

Pietrarsa è stato il primo nucleo industriale italiano, rimasto attivo fino al 1970 circa, quando l’avvento delle locomotive elettriche, ha decretato il declino dei mezzi a vapore e quindi dell’opificio. Nel 1977 fu deciso che le officine sarebbero diventate un museo ferroviario, inaugurato nel 1989 dopo vari lavori di adeguamento.

Alla scoperta di Pietrarsa: la mia visita al museo  

Oggi Pietrarsa è diventato uno dei più affascinanti musei ferroviari d’Europa, grazie ai lavori di restauro avvenuti negli ultimi anni.

La mia ultima visita al Museo risale al Dicembre scorso in una bellissima e calda giornata di sole, perfetta per godersi a pieno questo posto un po’ magico. Magico perché è come viaggiare nel tempo e per la spettacolare vista sul mare che si apre davanti agli occhi, appena varcato l’ingresso. Prima di entrare all’interno dei padiglioni, infatti, mi sono soffermata ad ammirare il panorama, comodamene adagiata su una delle panchine ricavate dalle sedute di vecchie locomotive. Semplicemente, le adoro!

L’area esterna del Museo, inoltre, è occupata in parte da un meraviglioso Giardino Botanico che ospita piante provenienti da tutto il mondo.

Conci

Passeggiare lungo la vetrata che costeggia il mare, accarezzati dalla brezza marina e circondati dallo splendido giardino è, a mio avviso, parte integrante della visita ?

Visita dei padiglioni

Dopo la mia passeggiata vista mare, mi sono finalmente addentrata nei padiglioni per catapultarmi nel passato, tra treni e locomotive di epoche diverse.

Il Salone delle Vaporiere attira l’attenzione per la sua estensione (5000 mq) ed ospita la Copia della Bayard, la prima locomotiva d’Italia, appunto inaugurata nel 1839. E’ possibile fare il Virtual Tour della Bayard , grazie ad immagini 3D in realtà aumentata.

Pietrarsa

Ammirando questi treni del passato, si ha l’impressione che ogni carrozza racconti una o più storie che si sono succedute nel tempo, attraversando il nostro paese, intraprendendo un vero e proprio viaggio tra emozioni diverse e contrastanti.

Salire sulla carrozza costruita nel 1929 per le nozze di re Umberto II di Savoia con Maria Josè del Belgio, mi ha riportata ai fasti del tempo, con i sontuosi interni in legno, i tessuti pregiati utilizzati per allestire i vari ambienti, pensati proprio per un viaggio regale in totale relax.

Pietrarsa

Sensazione diversa suscita la locomotiva dedicata al trasporto di prigionieri, con all’interno delle vere e proprie gabbie rivestite in legno. Ho avuto l’impressione di sentire ancora le urla e la rabbia dei prigionieri.

Pietrarsa

Il viaggio lungo le rotaie del tempo, prosegue nei padiglioni successivi, tra le locomotive diesel e a trasmissione elettrica più vicine ai nostri tempi, una sala cinematografica che proietta la storia di Pietrarsa e immagini tratte dai film degli anni ’60, i cui protagonisti viaggiano, neanche a dirlo, a bordo di un treno. Se amate le pellicole in bianco e nero, è una vera chicca!

Gli ultimi due padiglioni ospitano rispettivamente agli utensili utilizzati per costruire treni e locomotive (davvero molto affascinante) e reperti come antichi motori, cabine di comando e modellini. In quest’ultima parte di percorso, la mia attenzione è stata catturata dal plastico che riproduce le stazioni di Firenze Santa Maria Novella e Bologna Centrale, perché Pietrarsa ha  il potere di farci tornare tutti un po’ bambini.

Al termine della visita mi sono concessa un’altra capatina al mare, con caffè annesso, e una passeggiata tra i mercatini natalizi temporanei, che in quel periodo erano stati allestiti nel piazzale esterno.

Alla scoperta di Pietrarsa: conclusioni e consigli utili

Spero che questa visita virtuale vi abbia incuriosito e che Pietrarsa sarà una delle tappe del vostro prossimo viaggio a Napoli, andando oltre gli schemi dei tradizionali itinerari turistici. Io ve lo consiglio vivamente, per scoprire altri aspetti della mia città, spesso trascurati che, invece, potranno regalare alla vostra esperienza in terra partenopea, un tocco di originalità.

Come raggiungere Pietrarsa

Raggiungere Pietrarsa è veramente semplice ed è possibile farlo sia in auto che in treno. Io vi consiglio la seconda modalità che vi porterà direttamente lì davanti.

Dalla Stazione di Napoli Centrale potrete prendere il treno regionale della linea Napoli-Salerno e raggiungere la fermata Pietrarsa – San Giorgio a Cremano.

Curiosità: due volte al mese è possibile raggiungere il museo a bordo del Pietrarsa Express, un treno storico con carrozze d’epoca che parte dal centro di Napoli. Qui trovate tutti dettagli e le date disponibili.

Giorni di apertura e ticket di ingresso

I giorni di apertura del museo sono sono il giovedì dalle ore 14:00 alle 20:00; il venerdì dalle ore 9:00 alle ore 16:30. Il sabato e la domenica dalle ore 9:30 alle 19:30.

Per quanto riguarda i ticket d’ingresso le tariffe variano in base al tipo di visita, che può essere guidata o libera. Vi lascio il link al sito per maggiori informazioni: fondazionefs.it.

Buon divertimento!

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